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venerdì 30 dicembre 2011

Consigli per la raccolta dei semi delle specie del Genere Acer.

a) Controllo della bontà del seme.
b) Inconvenienti frequenti.
c) Metodo di raccolta più pratico.
d) Periodo.
e) Vagliatura o pulitura.
f) Conservazione del seme.
g) Stratificazione del seme.
h) Semina.
i) Protezione della semina.

Genere Acer: Acer campestre, Acer monspessulanum, Acer opalus, Acer platanoides, Acer pseudoplatanus.

a) I semi di Acer platanoides e pseudoplatanus sono protetti da una buccia morbida e facilmente apribile anche con le unghie; quelli di Acer campestre, monspessulanum e opalus sono contenuti da un nocciolo secco e duro, il quale per essere aperto richiede l’uso di una pinza; i frutti degli aceri portati a coppie unite prima della dispersione e completati da un’ala per ogni nocciolo si chiamano di-samare. Il seme di colore verde vivo, deve occupare il suo loculo nella di-samara ed essere inequivocabilmente fresco; in pratica i due dicotiledoni della futura plantula sono ripiegati insieme, e anziché essere bianchi sono già verdi sebbene il loculo sia perfettamente chiuso.
b) All’interno del loculo è possibile trovare larve di curculionidi specifici del genere; è anche possibile trovare l’embrione abortito o il loculo vuoto.
c) Scrollatura con rete sottostante con tempo asciutto e calma o brezza leggera.
d) I periodi sono ottobre per Acer monspessulanum, platanoides, pseudoplatanus e novembre per Acer campestre, opalus. In zone particolarmente riparate dai venti si può arrivare a tardare anche un mese. Ad ogni modo non conviene raccogliere prima che le foglie siano completamente appassite e almeno in gran parte cadute, e nemmeno con tempo umido/bagnato perché i semi non si staccano.
e) Con vagli appositi o anche di fortuna (molte casse per ortofrutta sono vagli già fatti) si possono facilmente separare le samare da foglie, rametti secchi e altre impurità. Non è possibile separare le samare vane da quelle contenenti i semi senza aver disalato la samara.
f) Le samare si possono conservare asciutte in luogo chiuso, fresco e riparato dalla luce per dodici mesi e non oltre.
g) Solo per le samare di Acer campestre e opalus si può stratificare il seme per 10 mesi partendo da febbraio, soprattutto nel caso in cui la raccolta sia stata fatta a dicembre: a quel punto infatti non è detto che una semina immediata dia luogo ad una buona nascita nella primavera successiva, ma a due nascite nelle due primavere successive. Durante la stratificazione il seme deve essere protetto dai topi campagnoli (Apodemus sylvaticus).
h) La semina si esegue entro fine anno in terra o in semenzaio all’aperto; per ottenere una buona nascita conviene mantenere bagnato il substrato o terreno soprattutto in caso d’inverno siccitoso. Tutte le specie del genere Acer danno buoni risultati se seminate in terra, e reagiscono bene alle successive operazioni di cavatura e trapianto a radice nuda. Attenzione! I semi di A. platanoides seminati all’inizio dell’autunno tendono a germinare subito; per evitare ciò ritardare la semina fino all’inverno.
i) Durante il periodo invernale la semina di ogni specie del genere Acer deve essere protetta dal topo campagnolo (Apodemus sylvaticus), soprattutto in semenzaio, con appositi ostacoli meccanici invalicabili.

Etica del raccogliere semi.

Etica del raccogliere semi.

Senza soffermarci sulle normative vigenti che potete consultare sui siti degli Enti Preposti, voglio ricordare solo alcune regole fondamentali alle quali sempre coloro che si accingono ad intraprendere un attività di raccoglitore, dovrebbero attenersi.
Una volta individuate le piante madri della specie che vi interessa dovete:
- Per prima cosa rintracciare il proprietario e chiedere l’autorizzazione a raccogliere.
- Considerare che l’entità del raccolto deve essere trascurabile rispetto alla produzione di seme nell’area soggetta alla raccolta, perché non deve essere minimamente compromessa la capacità di rinnovamento, e , non meno importante, in molti casi anche la fauna ha diritto a nutrirsi dei frutti o semi che state raccogliendo.
- In ogni caso, preservare le piante madri anche a costo di non effettuare la raccolta: non ha senso danneggiare, tagliare o abbattere le piante madri con il solo scopo di facilitare la raccolta. Chi raccoglie, col tempo impara che le piante madri sono piante particolarmente preziose, perchè spesso sono sempre le medesime a produrre e consentire la raccolta di seme di buona qualità.
- Se volete o dovete raccogliere semi di specie rare, evitate assolutamente di raccogliere da individui isolati o popolamenti deboli e marginali: cercate sempre popolamenti forti e in buona salute e anche in questo caso, a maggior ragione, limitate al massimo la quantità raccolta.
- Raccogliere in natura è principalmente una questione di fortuna in quanto i fattori che determinano stagioni di buon raccolto sono molteplici e prevalentemente non controllabili; per il raccoglitore, è fondamentale considerare ed accettare questo fatto. Se la fortuna vi assiste, assieme al raccolto la pianta vi trasferisce anche le proprie possibilità riproduttive e da quel momento è vostro preciso dovere non lasciare nulla al caso.